Parte 1 : Pedalando fino in Norvegia

3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/1

Da Premariacco a Bayreuth: Austria e Baviera

La Ciclovia Alpe Adria

Al mattino del 18 giugno 2022, pronti per la partenza

Anche se la conosciamo benissimo, la prima tappa lungo la Ciclovia Alpe Adria resta in assoluto una delle più belle del viaggio. Raggiungiamo questo percorso a Gemona in una giornata di tempo stupendo e ci godiamo il comodo percorso, le nostre splendide montagne e le fresche gallerie dell’ex ferrovia.

Frescura assicurata nelle tante e lunghe gallerie dell’ex ferrovia

Unico neo: non si capisce perché manchi ancora la breve tratta Carnia-Moggio, costringendo i ciclisti a percorrere la trafficata Pontebbana.

La Val Dogna e d’infilata il suo re, il Montasio

Già sono centinaia i ciclisti austriaci e tedeschi che incontriamo in direzione opposta alla nostra. E’ stato Goethe più di due secoli fa con il suo “Viaggio in Italia” a creare il più potente e longevo spot pubblicitario per il nostro paese. 

Uno dei miei sogni da bambina realizzati: percorrere questo ponte di ferro sopra il Fella; mai avrei però pensato di farlo in bicicletta!

Sosta per la notte da Barbara Perdan che gestisce l’accogliente “Casa Kugy” a Valbruna.

Meta finale della giornata l’accogliente Casa Alpina “Julius Kugy”, della sezione CAI “XXX ottobre” di Trieste, si trova proprio nel centro di Valbruna.

La prima tappa austriaca fino a Millstatt si svolge sotto un sole implacabile, per fortuna alla fine ci attende un bagno nelle fresche acque del lago. Nel campeggio la nostra tendina è schiacciata tra i camper e le roulotte gigantesche dei cosiddetti “stanziali”, e sembra che quasi non sia previsto che qualcuno viaggi solo con la tenda.

La cascata della Gasteiner Ache a Bad Gastein: siamo già dall’altra parte dei Tauri

Ci attende poi la prima vera tappa di montagna: è la salitona da Obervellach a Mallnitz condividendo la strada con auto, camion e moto rombanti (anche in Austria non tutto è perfetto!), poi un breve tratto in treno nella galleria dei Tauri e infine discesa e ancora salita e discesa fino a Sankt Veit im Pongau.

Autoscatto sulla Salzach …al mattino presto fa freddino e ci si mette il K-Way…

Anche qui un altro triste campeggio di “stanziali” dove per fortuna c’è un prato carino riservato alle tende (Zeltwiese). Il ristorante è chiuso ma la titolare ci porta due pizze e due birre! Da qui in poi fino a Salisburgo si segue il fiume Salzach, lungo il quale nei tempi andati si svolgeva il commercio del sale.

La sontuosa facciata del municipio di Hallein, che ben rappresenta il commercio del sale sulla Salzach

La ricchezza che ne derivava si ritrova ancora nelle cittadine sorte lungo le sue rive, nelle facciate colorate delle case con i ricami di stucco bianco, nel centro storico di Salisburgo, che è un’opera d’arte totale e al tempo stesso una città dove i ciclisti sono tenuti in grande considerazione.

Anche a Salisburgo i ponti non sono immuni dall’epidemia dei lucchetti!

Ma noi andiamo oltre, passiamo sulla sponda sinistra e siamo già in Germania.

Se la pista improvvisamente finisce in una scalinata, un ripido scivolo aiuta a spostare la bicicletta.

Le tappe:

  • 18/6: Premariacco – Gemona – Valbruna, 106 km;
  • 19/6: Valbruna-Villach- Millstatt-Seeboden am Millstätter See, 86 km;
  • 20/6:  Seeboden – Obervellach – Mallnitz – Badgastein- Sankt Veit im Pongau, 84 km;
  • 21/6:  St. Veit im Pongau – Bischofshofen – Hallein – Salzburg – confine tedesco – Abtsee presso Laufen (Germania), 89 km

     Strano tramonto cupo sul bellissimo lago Abtsee

Lungo la Salzach e l’Inn

La prima sera tedesca (martedì 21 giugno) la passiamo al campeggio Seeterrasse, situato su un magnifico laghetto, l’Abtsee, vicino alla cittadina di Laufen. Viste le temperature, c’è una bella atmosfera balneare, allietata da un piccolo ristorante e vari liquidi freschi.

Ricompensa alle fatiche al campeggio di Abtsee

Il giorno seguente continuiamo lungo la Salzach fin dove confluisce nell’Inn, e poi lungo quest’ultimo fiume. La sponda sinistra è tedesca, quella destra austriaca, su entrambe ci sono dei percorsi ciclabili, c’è solo l’imbarazzo della scelta ed è bello passare dall’una all’altra.

Stucchi bianchi come decorazioni di panna montata ricordano che la ricchezza viene dal commercio sul fiume
Tittmoning, architettura sulla Salzach

Graziose cittadine dalle case colorate e istoriate si alternano e offrono possibilità di ristoro: Tittmoning, Burghausen, Braunau, Obernberg am Inn.

Queste facciate colorate e preziose e questi frontoni ondulati sono tratti caratteristici proprio dello stile architettonico chiamato “Inn-Salzach”

Ogni tanto ci si imbatte in una azienda agricola che vende solo i suoi prodotti: deliziosi spuntini accompagnati rigorosamente non da birra ma da sidro.

Prosciutto al cren, molto austroungarico in stile “osmizza”. Ma guai a chiedere birra: possono vendere solo ciò che producono direttamente, quindi si beve sidro.

L’Inn, ormai prossimo a finire la sua corsa nel Danubio, è un fiume maestoso e selvatico, tutelato come parco naturale e ornitologico. Noi troviamo una penna d’aquila che eleggiamo a portafortuna per il viaggio. Grigio su grigio e immoto, così ci appare l’Inn alla confluenza con la Salzach…i depliant turistici con una certa iperbole lo definiscono “amazzonico”…il grigio è movimentato dal rosa delle ninfee e dal bianco dei cigni.

Non mettiamo in dubbio che ci siano anche falchi pescatori e aquile, questa penna lo dimostra. Subito eletta a portafortuna e battezzata – con il dovuto rispetto – “Aquila del pomeriggio” in onore di Tex Willer (Aquila della Notte, per i giovani che non lo sapessero), ci ha accompagnato indenne per tutto il viaggio.

Pernottamento al campeggio Panorama, dotato di una piccola cucina per i campeggiatori dove ci dedichiamo a preparare la nostra specialità: spaghetti aglio olio peperoncino.

il grigio è movimentato dal rosa delle ninfee.

Il 23 giugno facciamo una tappa breve perché abbiamo deciso di fermarci mezza giornata a Passau, città alla confluenza di tre fiumi, Danubio, Inn e Ilz.

Arrivo a Passau seguendo l’Inn in un caldo mezzogiorno…
C’è un’atmosfera balneare che non ti aspetti…

Visto che abbiamo percorso già 500 km ci concediamo anche il lusso di un albergo in città. E’ un albergo moderno, a pochi passi dalla stazione, ed è dotato di una capiente stanza sotterranea per le bici dei viaggiatori.

Angolino davvero mediterraneo a Passau…si noti in basso a destra il salvagente!

Passau ha un centro storico fatto di stradine acciottolate, piazze ornate da fontane, grandi chiese barocche, un’atmosfera e una vegetazione un po’ mediterranea che ricorda l’Istria o la Dalmazia. Anche vagando a caso prima o poi si finisce per capitare in quel giardino triangolare che si affaccia sulla confluenza dei tre fiumi le cui acque, di diverse sfumature di verde, non si mescolano subito: verde il Danubio, azzurro glaciale l’Inn, verde bruno l’Ilz.

La punta di terra che si protende alla confluenza dei tre fiumi sembra la prua di una nave e da lontano conferisce a Passau quel suo speciale aspetto di “città fluttuante”
Questa foto aerea rubata a un tabellone turistico mostra bene la differenza dei tre fiumi: a sinistra la bruna Ilz, che prende il suo colore dalle torbiere che attraversa; nel centro il Danubio; a destra l’Inn che scende dalle Alpi del Tirolo.

Le tappe:  

  • 22/6/2022:  Abtsee – Tittmoning – Braunau – Obernberg am Inn, 96 km;
  • 23/6:  Obernberg am Inn – Passau 40 km
Il grandioso duomo barocco di San Stefano dal candore abbacinante…
…e all’interno la sua bellezza barocca e il più grande organo in terra d’Europa (qualcuno dice del mondo intero).

 Lungo il Danubio e poi lungo la sconosciuta Naab

Vista sulla città vecchia dallo “Steinerne Brücke”, il Ponte di Pietra: Al di là del ponte batte il cuore antico della città, con il suo profilo movimentato di campanili e di torri.

Ed eccoci per una tappa sul percorso (all’inverso) del 2021, la mitica ciclovia del Danubio, che consente di viaggiare spediti e in tutta sicurezza lungo il grande fiume, passando numerose cittadine, tutte ricche di carattere. A noi serve soprattutto per procedere veloci fino a Regensburg, punto in cui l’itinerario 2022 comincerà a essere totalmente nuovo per noi. A Straubing c’è un magnifico campeggio comunale, erboso, ombroso e con tanto spazio solo per le tende.

La densità delle biciclette a Regensburg è davvero impressionante!

Ma la città più bella è Regensburg, con il suo ponte medievale affollato da centinaia di passanti colorati nei succinti abiti estivi.

Il ponte di pietra fu costruito in soli 11 anni, dal 1135 al 1146, e se ne sta lì sulle sue fondamenta originali; come tutta la città fu risparmiato dalle bombe nella Seconda Guerra Mondiale.
Come le prue di una nave i basamenti dei piloni spezzano la corrente, che crea piccoli gorghi sotto il ponte; gli archi sono 16 e i passaggi sono stretti, ci vuole una certa perizia per chi sta al timone…

Poi si lascia il Danubio e si comincia a risalire verso nord lungo la valle dell’affluente Naab, che rivela luoghi di inaspettata bellezza. Seguiamo anche qui una ciclovia che costeggia quasi sempre questo placido, idilliaco fiume, molto adatto per essere percorso in canoa.

Un fiume così calmo, quasi immoto e sempre contornato da alberi rasserena l’anima ma è quasi impossibile da fotografare

Altra sorpresa la graziosa cittadina medievale di Kallmünz, un vero gioiellino che ospitava già nel 1901 una nutrita colonia di artisti, tra cui Vassilij Kandinsky e la sua compagna Gabriele Münter, che si conobbero proprio qui nel 1903.

Rubo a Wikipedia questa immagine che riproduce un quadro del Kandinsky ancora postimpressionista (1903): “Kallmünz in un giorno di pioggia”

Poi proseguiamo ancora fino ad approdare a un piccolo campeggio a gestione familiare, con una piccolissima Zeltwiese. La titolare, la signora Pilz, ci consiglia caldamente un servizio di pizze a domicilio, di cui facciamo subito buon uso.

“Fai come la meridiana/ conta solo le ore serene”, semplice saggezza e un lontano ricordo d’infanzia: questa frase me l’aveva dedicata la mia amica Hannelore di Francoforte, conosciuta al mare. Avevamo 10 anni.

Il giorno successivo, 26 giugno, è una giornata calda, molto calda, trascorsa a pedalare tra boschi e laghetti, un paesaggio idiIliaco con un tocco di Finlandia.

Come resistere a un tuffo in questi bellissimi laghetti, sparsi a decine lungo tutto il percorso ciclabile, che fanno venire in mente più la Finlandia che la Germania?

Il percorso è piacevole, con pochi dislivelli, e quindi guadagniamo un bel po’ di km in direzione nord-ovest.

La pista, sterrata ma liscia e compatta, attraversa continuamente zone di bosco…
…dove si aprono scorci lacustri come questo

Meno piacevole il campeggio di Kemnath, che non è altro che un’ammucchiata di roulotte trasformate più o meno precariamente in casette delle vacanze nelle vicinanze di una grande piscina all’aperto.

Riflessi nella Naab, qui in realtà si chiama Heidenaab ed è il ramo ovest del fiume principale e ovviamente ha una sua pista ciclabile

Da Kemnath a Bayreuth la strada è breve, e così già alle 10 del mattino siamo seduti in un bel caffè in pieno centro a goderci una lauta colazione, seguita da un po’ di indispensabili acquisti e una veloce visita alla città.

A Bayreuth, la residenza di Richard Wagner dal 1872 fino alla sua morte (1883), porta il nome “Wahnfried” e ospita oggi un museo dedicato al musicista

Vista la calura, il posto più piacevole è il grande parco Hofgarten nelle vicinanze di Wahnfried, la residenza di Wagner.

Alle spalle di “Wahnfried” si stende un grande parco ombroso proprio nel bel mezzo della città; si chiama “Hofgarten” ed è stato progettato ben quattro secoli fa e aperto al pubblico nel 1790

Nel pomeriggio puntiamo verso uno dei pochi campeggi della zona (a Bayreuth non c’era, ad esempio): si tratta di uno Jugendzeltplatz, destinato solo alle tende (finalmente!), gestito dal comune di Marktschorgast.

Piatti gourmet al campeggio: porzione abbondante per ciclisti affamati, spaghetti aglio olio peperoncino e tonno!

Siamo gli unici ospiti, mentre l’adiacente piscina cittadina pullula di bagnanti fino a sera inoltrata. Nelle vicinanze c’è anche un piccolo lago dall’acqua fredda e scurissima, che si chiama Goldbergsee, e il bagno è molto rinfrescante.

L’ombroso lago di Goldberg, piccolo ma fresco e profondo (8 metri), a due passi da una grande piscina pubblica

Le tappe:

  • 24/6:  Passau – Straubing km 98;
  • 25/6: Straubing – Regensburg – valle della Naab (Kallmünz, Burglengenfeld, Teublitz) km 94; 
  • 26/6:  Naabtal-Radweg: Teublitz – Schwandorf – Nabburg – Pressath – Kemnath km 112;
  • 27/6: Kemnath – Bayreuth – Münchberg – Marktschorgast km 61