Solo poche decine di peschi sopravvivono ancora a Rodda, soleggiato paese nella valle del Natisone, che ne trasse ricchezza per quasi 80 anni.
Percorrendo in questi giorni di sole primaverile la valle del Natisone da S.Pietro a Pulfero, non si può fare a meno di notare, sui fianchi delle montagne ricoperti ormai di bosco, gli sbuffi bianchi dei ciliegi in fiore, ma nulla potrebbe far immaginare che fino a trent’anni fa da Brischis alle più alte borgate di Rodda il colore dominante non fosse il verde né il bianco, ma il rosa dei peschi, una coltivazione che costituiva “una vera oasi fruttifera che richiama compratori anche da lontano”, come scriveva nel 1912 Olinto Marinelli nella sua “Guida delle Prealpi Giulie”.
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