Viaggio in Scandinavia lungo l’Eurovelo 10: Svezia e Finlandia sulla costa del mar Baltico

Estate 2025: un viaggio di 2800 km lungo un itinerario poco conosciuto, di cui anche in rete è difficile trovare relazioni dettagliate: una parte del percorso EuroVelo10 che nella sua versione integrale di 8700 km costeggia tutto il mar Baltico, spingendosi fino a San Pietroburgo, che oggi è naturalmente off limits. Noi ci “accontentiamo” di percorrerne circa 2800 km, partendo da Stoccolma, andando verso Nord fino a Haparanda per poi passare in Finlandia e scendere verso sud fino a Turku e Helsinki. Da qui avremmo poi preso il traghetto con le bici per tornare a Stoccolma. In poche parole l’itinerario costeggia tutto il golfo di Botnia, cioè la parte più settentrionale del Baltico.

La scelta dell’itinerario: Al nostro attivo – come lunghi viaggi recenti – abbiamo nel 2021 il Danubio/Donauradweg dalla sorgente in Germania alla foce in Romania (3200 km circa) e nel 2022 Friuli-Norvegia con arrivo a Trondheim per 3800 km circa. In entrambi i casi il ritorno con le bici al seguito si è rivelato molto complicato e ha richiesto molti giorni e una buona dose di pazienza. Per evitare tutto questo abbiamo organizzato l’itinerario in modo da raggiungere il punto di partenza con la nostra auto e parcheggiarla in un luogo sicuro per averla a disposizione in qualunque momento per il ritorno. Questo ci ha consentito la massima flessibilità nei tempi, senza dipendere da complicate prenotazioni di treni, flixbus, traghetti e simili. Devo dire che si è rivelata una soluzione vincente a un prezzo accettabile di parcheggio (luogo trovato con ricerca in rete).

Le piste ciclabili in Svezia e in Finlandia: le infrastrutture ciclistiche in questi due paesi sono ottime, progettate in modo organico e pensate soprattutto per la sicurezza per la mobilità quotidiana nei centri abitati. All’interno di città e paesi infatti quasi ogni strada possiede una vera e propria pista ciclabile, in sede propria oppure sul marciapiede. Bisogna dire che strade e marciapiedi sono sempre ampi e spaziosi, e permettono agevolmente di suddividere la pista in due corsie, magari affiancata da una terza riservata ai pedoni. Alla fine di ogni marciapiede c’è uno scivolo (venendo così incontro non solo alle bici ma anche a persone in carrozzina, mamme con bambini in passeggino ecc.) e un passaggio pedonale, talvolta anche un semaforo dedicato solo alle biciclette. Il verde è combinato con un segnale acustico, dura sempre piuttosto a lungo e si può attraversare con tranquillità. E gli automobilisti? Il rispetto per i ciclisti è grande, generalizzato e per noi sorprendente. I ciclisti hanno la precedenza in tutti gli attraversamenti, e le macchine hanno lo stop sempre prima delle strisce pedonali. Se ti vedono da lontano gli autisti già rallentano. I ciclisti locali sfrecciano da un marciapiede all’altro senza timore, dal momento che sono sicuri di avere la precedenza; noi invece siamo sempre un po’ cauti, non riuscendo ad abituarci subito alla nuova situazione. Nei sorpassi gli automobilisti si tengono a un metro e mezzo di distanza dalle bici e se non è possibile aspettano pazientemente dietro le bici che la carreggiata sia libera. Da questo punto di vista viaggiare in bicicletta in questi paesi del Nord è decisamente consigliabile.

Il percorso di EuroVelo10 in Svezia e Finlandia: Tuttavia un viaggio a lunga percorrenza non attraversa solo città e paesi ma si svolge anche in buona parte al di fuori dei centri abitati. Ecco che qui le cose cambiano radicalmente tra Svezia e Finlandia. Sulle strade extraurbane le piste ciclabili esistono solo quando ci si avvicina ai centri abitati, perché giustamente gli amministratori hanno dato la priorità a chi deve spostarsi localmente; il cicloturista trova strutture migliori in Finlandia, perché l’itinerario principale di EuroVelo 10 è segnalato e tabellato quasi integralmente; in Svezia invece non c’è una segnaletica dedicata né alcuna indicazioni ai bivi; ogni tanto compare qualche piccolo e malandato cartellino con una bici stilizzata e una freccetta, ma non è un segnale riferito al nostro particolare percorso. 

Sarebbe impossibile seguire EuroVelo10 senza aver scaricato prima la traccia GPS dal sito ufficiale www.https://en.eurovelo.com. Si tratta semplicemente di un percorso consigliato e non ci sono indicazioni o suggerimenti per i posti tappa.Ovviamente chi ha ideato il percorso di EuroVelo si è preoccupato innanzitutto di tracciare un itinerario abbastanza logico, ma ha dovuto vedersela con un nemico costante con cui spesso ha dovuto scendere a patti: la strada a grande scorrimento (talvolta autostrada) E4 (in Finlandia E8) che ha lo stesso identico percorso parallelo alla costa. Inevitabilmente, se mancano alternative di strade secondarie, anche EuroVelo 10 va  sulla E4/E8 per qualche breve tratto. Di solito questa superstrada – che non è vietata alle biciclette – presenta una specie di “corsia di emergenza” larga circa un metro, delimitata da una linea continua bianca, dove si pedala abbastanza sicuri.

La logistica: Come sempre facciamo conto di campeggiare e i campeggi in Scandinavia non mancano; inoltre quasi sempre dispongono di pratici bungalow, ora molto semplici, ora più attrezzati con cucina e acqua corrente, qualche volta addirittura con WC e doccia all’interno. I prezzi variano da 45/50 Euro a notte per le capannine più semplici fino a 100/120 a notte per quelli che sono delle vere e proprie villette ben arredate e dotate di ogni comfort. Per il pernottamento in tenda di due persone i prezzi vanno da un minimo di 18  a un massimo di 40 Euro a notte. Tutti i campeggi scandinavi mettono a disposizione degli ospiti una cucina (più o meno grande e completa) e una saletta da pranzo, situazione ideale in caso di maltempo per potersi cucinare i propri pasti e mangiare al riparo dal freddo. Naturalmente abbiamo dormito qualche volta anche in albergo e/o abbiamo affittato un appartamento. I prezzi sono analoghi a quelli italiani.

Abbiamo calcolato di percorrere tra i 90 e i 120 km al giorno a seconda del territorio più o meno montagnoso. La presenza o meno di campeggi ha condizionato naturalmente la lunghezza delle tappe. In alcuni casi l’unico campeggio si trovava molto lontano dalla meta che ci interessava e allora abbiamo prenotato online un alloggio.

Le biciclette: Due bici gravel, adatte a ogni terreno: una Salsa Fargo e una Cinelli Hobootleg. Per i bagagli usiamo borse Ortlieb anteriori e posteriori.

L’attrezzatura: Tenda, sacchi a pelo, materassini; fornelletto e attrezzatura da cucina, cibarie varie (una borsa è dedicata solo alla cucina, che noi chiamiamo “cambusa”). Vestiario tecnico “a strati”, mantelle e pantaloni impermeabili. In tutto circa 30 kg da dividere su due bici.

Il viaggio di andata fino a Stoccolma: abbiamo preso il traghetto da Rostock in Germania a Trelleborg in Svezia e raccomandiamo a tutti questa soluzione, relativamente economica e soprattutto riposante! Inn questo modo abbiamo risparmiato circa 500 km di strada e di code! La sera del 22 giugno abbiamo dormito nel campeggio First camp di Stoccolma, perché il nostro parcheggio (a 25 km dal centro) era disponibile solo dall’indomani.

In bicicletta lungo la costa svedese: Casette rosse, laghi e foreste

Il primo giorno abbiamo attraversato la capitale e con un percorso tortuoso vicino alla costa in un territorio densamente popolato abbiamo raggiunto la città di Åkersberga sotto un cielo livido: qui avevamo prenotato un albergo data la totale mancanza di campeggi in un raggio di 100 km a nord-est di Stoccolma. Il giorno seguente avevamo come meta il campeggio di Österbybruk, a 110 km da Åkersberga, restando sempre fedelissimi alla traccia di EuroVelo 10. 

In questa giornata cominciamo a fare la conoscenza con il paesaggio svedese fatto di foreste intervallate da prati e pascoli, popolati quasi sempre da cavalli. La campagna è costellata dalle famose casette di legno dai classici colori: rosso scuro (rosso falùn), giallo, ocra, azzurrino. Il terzo giorno di viaggio splende il sole e tutto assume un aspetto più allegro, anche perché dall’interno ci avviciniamo alla costa e il mare luccica che è un piacere.

Ci attendono ora alcune tappe in direzione Nord: ogni sera studiamo attentamente la traccia dei due giorni successivi per individuare il campeggio alla distanza giusta per le nostre esigenze. Euro Velo 10 ci conduce spesso su strade non asfaltate: le strade “bianche” in Svezia sono sempre molto ben tenute, ben livellate e soprattutto larghe, anzi larghissime!

Del resto qui tutto è spazioso: le strade, i marciapiedi, le piste ciclabili, le città stesse grazie al fatto che ci sono pochi centri storici antichi con tutti gli edifici affastellati gli uni sugli altri, come da noi. Il primo vero giorno di pioggia battente ci coglie tra Ljusne e Hudiksvall (dove prenotiamo prontamente una stanza in albergo) e mette a dura prova la nostra attrezzatura antipioggia. Nei giorni successivi il tempo rimane quasi sempre perturbato, oppure se a tratti splende il sole fa comunque molto freddo e tira molto vento (quasi sempre da Nord). 

A partire da Härnösand il territorio si fa più montagnoso, stiamo entrando infatti in quella zona chiamata Hoga Kusten (Costa alta). Ci sono molti campeggi e quasi tutti offrono la possibilità di affittare un bungalow (stuga in svedese, tradotto come cabin in inglese) a un prezzo abbordabile. Confesso che più volte in questi giorni abbiamo acceso i termosifoni elettrici che ci sono dappertutto… 

Un secondo giorno di forte pioggia ci coglie tra Nordmaling e Umeå, dove pure ci rifugiamo in una stanza d’albergo dopo aver fatto solo 66 km! Ma ne abbiamo già percorsi 950 da Stoccolma.

Ovviamente non possiamo saperlo, ma questa sarà la seconda e ultima giornata di pioggia del viaggio. Dal 4 luglio in poi il tempo si metterà al bello, e anche se continuerà a essere freddo e ventoso il sole splenderà ininterrottamente su di noi!

La direzione è sempre Nord, e dopo Umeå, rinomato centro universitario, infiliamo una dietro l’altra le principali città della Svezia del Nord: Piteå, Skellefteå, Luleå. Sono città dall’architettura moderna, ariose, spaziosissime ma di non grande interesse. E’ molto più interessante il paesaggio perché è collinoso, movimentato, in ogni depressione del terreno luccica un lago o uno stagno, e la comparsa delle betulle rende le foreste molto meno cupe. A 100 metri sul livello del mare già il paesaggio ricorda quello delle nostre Alpi a 800-900 metri di quota! E’ il 10 luglio, piena estate quindi, ma nei giardini fioriscono ancora i lillà, e lungo i viali i tigli spandono ancora il loro profumo. E’ come tornare indietro al mese di maggio, di giugno, e il tempo si è fermato anche perché si vive in un giorno infinito in cui non viene mai buio. 

Se già a Stoccolma, ormai rimasta 1400 km più a Sud, le giornate erano lunghissime (ma con il maltempo tutto era cupo in vari toni di grigio), ora qui nel punto più settentrionale del golfo di Botnia davvero il sole brilla nel cielo fino a mezzanotte, basso basso sull’orizzonte. Finalmente tramonta e sorge di nuovo verso le due. Del resto solo un centinaio di km ci separano dal Circolo Polare Artico!

L’ultimo campeggio svedese è a Kalix a 70 km dal confine finlandese.La città svedese di Haparanda, caratterizzata da enormi centri commerciali, è separata dalla sua gemella finlandese Tornio solo da un ponte sul fiume Tornijöki. 

Ed eccoci in Finlandia, TERVETULOA (benvenuti)! Nessuna grande differenza se non la comodità di avere l’euro e non dover più moltiplicare tutti i prezzi (espressi in SEK, corone svedesi) per zero nove. In compenso le scritte in finlandese sono abbastanza indecifrabili; è una lingua ricca di vocali e spesso sembra di sentir parlare italiano. Comunque, sia qui che in Svezia tutti parlano correntemente inglese (“Do you speak English?” “Of course”). 

Le tappe in Svezia: 

23 giugno 2025Jordbro-Stoccolma centroAkersbergaKm 70Hotel
24 giugnoÅkersbergaÖsterbybrukkm 110Camping (Bungalow)
25 giugnoÖsterbybrukFuruvikkm 83Camping
26 giugnoFuruvikLjusneKm 105Camping
27 giugnoLjusneHudiksvallKm 76Hotel
28 giugnoHudiksvallBergafjärdenKm 100Camping
29 giugnoBergafjärdenHärnösandskm 89Camping (Bungalow)
30 giugnoHärnösandsDockstakm 100Camping
1 luglioDockstaMosjöKm 85Camping (Bungalow)
2 luglioMosjöNordmalingkm 78Camping (Bungalow)
3 luglioNordmalingUmeåKm 66Hotel
4 luglioUmeåAnasetKm 98Camping (Bungalow)
5 luglioAnasetSkellefteakm 93Camping
6 luglioSkellefteåPiteåkm 98Camping
7 luglioPiteåOrarnakm 89Rifugio incustodito
8 luglioOrarnaKalixkm 92Camping

Le tappe in Finlandia:

9 luglioKalix (Svezia)Kemi (Finlandia)Km 96Appartamento
10 luglioKemiOulukm 100Camping
11 luglioOuluPattijokikm 96Camping
12 luglioPattijoki (Raahe)Himankakm 122Camping
13 luglioHimankaPörkenaskm 108Tenda presso Shelter
14 luglioPörkenasVaasakm 114Appartamento
15 luglioRiposo
km 0Appartamento
16 luglioVaasaKristinestadKm 120Camping
17 luglioKristinestadYttersandkm 117Camping
18 luglioYttersandPyhärantakm 106Camping
19 luglioPyhärantaTurkukm 91Hotel
20 luglioTurkuPojoKm 119Tenda sul lago
21 luglioPojoHelsinkikm 110Hotel
22 luglioTraghetto per Stoccolma

Cabina sul traghetto

In bicicletta lungo la costa finlandese: sole cocente e termometro a 30 gradi.

Beh, non è proprio vero che non è cambiato molto. E’ cambiato decisamente il tempo meteorologico: è il nove luglio e comincia a fare decisamente caldo, tanto da farci desiderare bibite fredde e gelati. Se in Svezia cercavamo assiduamente del caffè caldo, e senza molta fortuna, adesso qualunque supermercato ha una vasta scelta di bibite ghiacciate, caffè freddo e gelati. Tutta la nostra permanenza in Finlandia è caratterizzata da tempo splendido, cielo azzurro terso senza nemmeno una nuvola e sole (spesso) bruciante. 

Inoltre le piste ciclabili sono molto migliori che in Svezia e gli automobilisti ancora più attenti; il territorio è decisamente meno accidentato e si va via più veloci. 

Adesso che fa caldo è decisamente piacevole dormire in tenda, i campeggi sono spesso sul mare, che però è un po’ deludente: si tratta di una costa piatta con bassi fondali, spesso fangosi. Nonostante questo è sempre affascinante stare vicino al mare, soprattutto a tarda sera, quando la luce cala ma non viene mai notte! 

Passiamo alcune città alquanto prive di interesse come Kemi, Oulu e Vaasa. Qui, rendendoci conto di stare pedalando ininterrottamente da ormai tre settimane, decidiamo di fare un giorno di sosta anche per riordinare l’attrezzatura. Il centro di Vaasa purtroppo non presenta nulla di interessante, ci sono più di trenta gradi ed è noioso passeggiare nei centri commerciali dove c’è l’aria condizionata.

Non resta che passare il tempo tra un bar e l’altro. Quasi quasi rimpiangiamo l’arietta della pedalata. Gli abitanti del luogo sono tutti in tenuta semi-balneare e anche le varie località sulla costa sono affollatissime, tanto che nel pur enorme campeggio di Kalajoki non c’è più posto nemmeno per una tenda. Non lo sapevamo che qui c’è un parco a tema simile a Gardaland, con il senno di poi lo avremmo evitato. 

Ormai scendiamo verso Sud dritti dritti come in Svezia eravamo andati verso Nord, tanto che in pochi giorni arriveremo a Helsinki, la nostra meta. Doppiata la città di Turku, il territorio diventa all’improvviso molto più collinoso, sembra di essere sulle montagne russe, le elevazioni non sono considerevoli (100 m al massimo, di solito 40-50) ma queste “onde” sono ripide e presentano alla fine una breve, ingannevole rampa che richiede impegno sui pedali. 

Dal punto di vista paesaggistico abbiamo trovato il percorso di EuroVelo 10 in Finlandia alquanto deludente. A prescindere dal fatto che si percorrono molte strade strette con discreto traffico, la campagna finlandese è ancora più monotona di quella svedese. Man mano che si procede verso sud il territorio si fa più agricolo, compaiono grandi fattorie nel mezzo di immensi campi di cereali, di patate o di colza. Solo i fiori gialli di quest’ultima in grandi distese movimentano un po’ il paesaggio.

Vogliamo invece spezzare una lancia per le piccole strade interne della Finlandia, quelle su cui ci siamo avventurati talvolta lasciando EuroVelo10. Qui la bellezza della natura è senza pari, la sensazione di isolamento è totale, e se si è disposti ad accettare saliscendi e strade non asfaltate (ma sempre ben tenute) l’esperienza finlandese diventa molto più gratificante.

Fiori sul bordo della strada

In bici, si sa, è inevitabile fare particolare attenzione a ciò che si trova sul bordo della strada, ed è bello – durante i lunghi tragitti in cui bisogna un po’ stringere i denti – essere accompagnati da una flora colorata e ricca di specie diverse. Questo si deve a un progetto, ben evidenziato in Svezia da graziosi cartellini con la scritta “Artic vegkänt”, che mira a preservare la biodiversità prendendosi cura dei bordi delle strade con misure di manutenzione che non impattino sulla ricchezza di specie. Per esempio la falciatura viene effettuata a fine stagione per garantire che i fiori abbiano avuto il tempo di produrre semi, oppure all’inizio della stagione per rimuovere l’erba che altrimenti rischia di soffocare le piante del prato. Naturalmente anche il bordo della strada in Scandinavia è molto spazioso, non dobbiamo pensare a qualche decina di centimetri o a un fossato, come sarebbe da noi, ma a una fascia di prato larga molti metri che si snoda lungo tutta la strada. I fiori che più ci hanno colpito sono le meravigliose spighe fiorite dei lupini, azzurre di solito, ma anche bianche e rosa. In Svezia i lupini ci hanno accompagnato lungo tutto il tragitto, un po’ meno in Finlandia dove prevaleva l’achillea bianca e rosa, accompagnata da azzurre campanule, gialli ranuncoli e rosso trifoglio. Non erano rare nemmeno grandi distese di cerfoglio dei prati oppure di margherite bianche e gialle.

Paese che vai…birra che non trovi!

In Svezia e in Finlandia la vendita di vino e superalcolici è monopolio di stato e avviene solo in negozi speciali chiamati rispettivamente Sistembolaget e Alko. Lo si legge in tutte le guide prima di partire, ma poi ci si dimentica. Così capita di arrivare al primo campeggio svedese con un freddo cane, di ordinare un piatto di fish and chips al chioschetto pensando di mangiarselo al calduccio nel bungalow accompagnato da una birretta. Ma quando sei lì lì per portarti via il pacchetto, la barista allarmata ti dice che no, non si può assolutamente bere birra se non davanti al chiosco stesso! Ohibò, che strano, cerco di contrattare, ma la ragazza è irremovibile: dovrò acquistare della birra analcolica per poterla portare via. Il giorno dopo, al supermercato, scopriamo che in Svezia la birra acquistabile liberamente ha al massimo 3,5 gradi; se vuoi altro, devi andare al Sistembolaget!

Tornio, primo supermercato finlandese, tervetuloa! Non credo ai miei occhi, qui si vende liberamente birra a 4 e anche a 5 gradi e mezzo (la migliore è Karhu, la birra dell’orso). Una lattina da mezzo costa cara, 3 Euro e 50, ma insomma, una al giorno ce la siamo meritata dopo 100 km. Senonché le giornate sono lunghe e i supermercati chiudono alle 23, così a Vaasa ci capita di arrivare alla cassa con due lattine che sono quasi le 21.30. La cassiera del supermercato le toglie con fare brusco dal nastro, le mette da parte e ci parla sgarbatamente in finlandese. Che abbiamo fatto di male? Semplicemente dopo le 21 non è più consentito comprare alcolici. Passata rapidamente all’inglese, la cassiera ci dice: “E’ la nostra legge!” 

Uomo avvisato, mezzo salvato!