Viaggio in Scandinavia lungo l’Eurovelo 10: Svezia e Finlandia sulla costa del mar Baltico

Estate 2025: un viaggio di 2800 km lungo un itinerario poco conosciuto, di cui anche in rete è difficile trovare relazioni dettagliate: una parte del percorso EuroVelo10 che nella sua versione integrale di 8700 km costeggia tutto il mar Baltico, spingendosi fino a San Pietroburgo, che oggi è naturalmente off limits. Noi ci “accontentiamo” di percorrerne circa 2800 km, partendo da Stoccolma, andando verso Nord fino a Haparanda per poi passare in Finlandia e scendere verso sud fino a Turku e Helsinki. Da qui avremmo poi preso il traghetto con le bici per tornare a Stoccolma. In poche parole l’itinerario costeggia tutto il golfo di Botnia, cioè la parte più settentrionale del Baltico.

Così si presentano le strade sterrate in Scandinavia: larghe, liscie, nastri bianchi nella foresta

La scelta dell’itinerario: Al nostro attivo – come lunghi viaggi recenti – abbiamo nel 2021 il Danubio/Donauradweg dalla sorgente in Germania alla foce in Romania (3200 km circa) e nel 2022 Friuli-Norvegia con arrivo a Trondheim per 3800 km circa. In entrambi i casi il ritorno con le bici al seguito si è rivelato molto complicato e ha richiesto molti giorni e una buona dose di pazienza. Per evitare tutto questo abbiamo organizzato l’itinerario in modo da raggiungere il punto di partenza con la nostra auto e parcheggiarla in un luogo sicuro per averla a disposizione in qualunque momento per il ritorno. Questo ci ha consentito la massima flessibilità nei tempi, senza dipendere da complicate prenotazioni di treni, flixbus, traghetti e simili. Devo dire che si è rivelata una soluzione vincente a un prezzo accettabile di parcheggio (luogo trovato con ricerca in rete).

Fiori sul bordo della strada: alte spighe di lupini

Le piste ciclabili in Svezia e in Finlandia: le infrastrutture ciclistiche in questi due paesi sono ottime, progettate in modo organico e pensate soprattutto per la sicurezza per la mobilità quotidiana nei centri abitati. All’interno di città e paesi infatti quasi ogni strada possiede una vera e propria pista ciclabile, in sede propria oppure sul marciapiede. Bisogna dire che strade e marciapiedi sono sempre ampi e spaziosi, e permettono agevolmente di suddividere la pista in due corsie, magari affiancata da una terza riservata ai pedoni. Alla fine di ogni marciapiede c’è uno scivolo (venendo così incontro non solo alle bici ma anche a persone in carrozzina, mamme con bambini in passeggino ecc.) e un passaggio pedonale, talvolta anche un semaforo dedicato solo alle biciclette. Il verde è combinato con un segnale acustico, dura sempre piuttosto a lungo e si può attraversare con tranquillità. E gli automobilisti? Il rispetto per i ciclisti è grande, generalizzato e per noi sorprendente. I ciclisti hanno la precedenza in tutti gli attraversamenti, e le macchine hanno lo stop sempre prima delle strisce pedonali. Se ti vedono da lontano gli autisti già rallentano. I ciclisti locali sfrecciano da un marciapiede all’altro senza timore, dal momento che sono sicuri di avere la precedenza; noi invece siamo sempre un po’ cauti, non riuscendo ad abituarci subito alla nuova situazione. Nei sorpassi gli automobilisti si tengono a un metro e mezzo di distanza dalle bici e se non è possibile aspettano pazientemente dietro le bici che la carreggiata sia libera. Da questo punto di vista viaggiare in bicicletta in questi paesi del Nord è decisamente consigliabile.

In Finlandia segnaletica perfetta per chi viaggia in bici: distanze e percorso EuroVelo 10

Il percorso di EuroVelo10 in Svezia e Finlandia: Tuttavia un viaggio a lunga percorrenza non attraversa solo città e paesi ma si svolge anche in buona parte al di fuori dei centri abitati. Ecco che qui le cose cambiano radicalmente tra Svezia e Finlandia. Sulle strade extraurbane le piste ciclabili esistono solo quando ci si avvicina ai centri abitati, perché giustamente gli amministratori hanno dato la priorità a chi deve spostarsi localmente; il cicloturista trova strutture migliori in Finlandia, perché l’itinerario principale di EuroVelo 10 è segnalato e tabellato quasi integralmente; in Svezia invece non c’è una segnaletica dedicata né alcuna indicazioni ai bivi; ogni tanto compare qualche piccolo e malandato cartellino con una bici stilizzata e una freccetta, ma non è un segnale riferito al nostro particolare percorso. 

In Svezia un po’ meno bene con questi miseri e malandati cartellini che dicono solo Cykelsparet, ovvero percorso ciclabile.

Sarebbe impossibile seguire EuroVelo10 senza aver scaricato prima la traccia GPS dal sito ufficiale www.https://en.eurovelo.com. Si tratta semplicemente di un percorso consigliato e non ci sono indicazioni o suggerimenti per i posti tappa.Ovviamente chi ha ideato il percorso di EuroVelo si è preoccupato innanzitutto di tracciare un itinerario abbastanza logico, ma ha dovuto vedersela con un nemico costante con cui spesso ha dovuto scendere a patti: la strada a grande scorrimento (talvolta autostrada) E4 (in Finlandia E8) che ha lo stesso identico percorso parallelo alla costa. Inevitabilmente, se mancano alternative di strade secondarie, anche EuroVelo 10 va  sulla E4/E8 per qualche breve tratto. Di solito questa superstrada – che non è vietata alle biciclette – presenta una specie di “corsia di emergenza” larga circa un metro, delimitata da una linea continua bianca, dove si pedala abbastanza sicuri.

Campeggio sotto le betulle a Kalix, ultima tappa in Svezia

La logistica: Come sempre facciamo conto di campeggiare e i campeggi in Scandinavia non mancano; inoltre quasi sempre dispongono di pratici bungalow, ora molto semplici, ora più attrezzati con cucina e acqua corrente, qualche volta addirittura con WC e doccia all’interno. I prezzi variano da 45/50 Euro a notte per le capannine più semplici fino a 100/120 a notte per quelli che sono delle vere e proprie villette ben arredate e dotate di ogni comfort. Per il pernottamento in tenda di due persone i prezzi vanno da un minimo di 18  a un massimo di 40 Euro a notte. Tutti i campeggi scandinavi mettono a disposizione degli ospiti una cucina (più o meno grande e completa) e una saletta da pranzo, situazione ideale in caso di maltempo per potersi cucinare i propri pasti e mangiare al riparo dal freddo. Naturalmente abbiamo dormito qualche volta anche in albergo e/o abbiamo affittato un appartamento. I prezzi sono analoghi a quelli italiani.

Il primo dei tanti bungalow (“cabin”) nel campeggio svedese di Osterbybruk

Abbiamo calcolato di percorrere tra i 90 e i 120 km al giorno a seconda del territorio più o meno montagnoso. La presenza o meno di campeggi ha condizionato naturalmente la lunghezza delle tappe. In alcuni casi l’unico campeggio si trovava molto lontano dalla meta che ci interessava e allora abbiamo prenotato online un alloggio.

Interno tipico di un “cabin”, qui siamo a Härnösand

Le biciclette: Due bici gravel, adatte a ogni terreno: una Salsa Fargo e una Cinelli Hobootleg. Per i bagagli usiamo borse Ortlieb anteriori e posteriori.

Davanti al Palazzo Reale di Stoccolma un primo piano delle bici il giorno della partenza

L’attrezzatura: Tenda, sacchi a pelo, materassini; fornelletto e attrezzatura da cucina, cibarie varie (una borsa è dedicata solo alla cucina, che noi chiamiamo “cambusa”). Vestiario tecnico “a strati”, mantelle e pantaloni impermeabili. In tutto circa 30 kg da dividere su due bici.

La cambusa dispiegata su un tavolo per prepararsi una buona spaghettata

Il viaggio di andata fino a Stoccolma: abbiamo preso il traghetto da Rostock in Germania a Trelleborg in Svezia e raccomandiamo a tutti questa soluzione, relativamente economica e soprattutto riposante! Inn questo modo abbiamo risparmiato circa 500 km di strada e di code! La sera del 22 giugno abbiamo dormito nel campeggio First camp di Stoccolma, perché il nostro parcheggio (a 25 km dal centro) era disponibile solo dall’indomani.

23 giugno 2025: foto d’obbligo al Palazzo Reale di Stoccolma

In bicicletta lungo la costa svedese: Casette rosse, laghi e foreste

Il primo giorno abbiamo attraversato la capitale e con un percorso tortuoso vicino alla costa in un territorio densamente popolato abbiamo raggiunto la città di Åkersberga sotto un cielo livido: qui avevamo prenotato un albergo data la totale mancanza di campeggi in un raggio di 100 km a nord-est di Stoccolma. Il giorno seguente avevamo come meta il campeggio di Österbybruk, a 110 km da Åkersberga, restando sempre fedelissimi alla traccia di EuroVelo 10. 

In questa giornata cominciamo a fare la conoscenza con il paesaggio svedese fatto di foreste intervallate da prati e pascoli, popolati quasi sempre da cavalli. La campagna è costellata dalle famose casette di legno dai classici colori: rosso scuro (rosso falùn), giallo, ocra, azzurrino. Il terzo giorno di viaggio splende il sole e tutto assume un aspetto più allegro, anche perché dall’interno ci avviciniamo alla costa e il mare luccica che è un piacere.

Ci attendono ora alcune tappe in direzione Nord: ogni sera studiamo attentamente la traccia dei due giorni successivi per individuare il campeggio alla distanza giusta per le nostre esigenze. Euro Velo 10 ci conduce spesso su strade non asfaltate: le strade “bianche” in Svezia sono sempre molto ben tenute, ben livellate e soprattutto larghe, anzi larghissime!

Strada sterrata e spaziosa! Una delle tante percorse dal nostro itinerario.

Del resto qui tutto è spazioso: le strade, i marciapiedi, le piste ciclabili, le città stesse grazie al fatto che ci sono pochi centri storici antichi con tutti gli edifici affastellati gli uni sugli altri, come da noi. Il primo vero giorno di pioggia battente ci coglie tra Ljusne e Hudiksvall (dove prenotiamo prontamente una stanza in albergo) e mette a dura prova la nostra attrezzatura antipioggia. Nei giorni successivi il tempo rimane quasi sempre perturbato, oppure se a tratti splende il sole fa comunque molto freddo e tira molto vento (quasi sempre da Nord). 

Uno dei bungalow più spartani ma pur sempre confortevoli in Svezia, campeggio di Mösjön

A partire da Härnösand il territorio si fa più montagnoso, stiamo entrando infatti in quella zona chiamata Hoga Kusten (Costa alta). Ci sono molti campeggi e quasi tutti offrono la possibilità di affittare un bungalow (stuga in svedese, tradotto come cabin in inglese) a un prezzo abbordabile. Confesso che più volte in questi giorni abbiamo acceso i termosifoni elettrici che ci sono dappertutto… 

Un secondo giorno di forte pioggia ci coglie tra Nordmaling e Umeå, dove pure ci rifugiamo in una stanza d’albergo dopo aver fatto solo 66 km! Ma ne abbiamo già percorsi 950 da Stoccolma.

Ovviamente non possiamo saperlo, ma questa sarà la seconda e ultima giornata di pioggia del viaggio. Dal 4 luglio in poi il tempo si metterà al bello, e anche se continuerà a essere freddo e ventoso il sole splenderà ininterrottamente su di noi!

La direzione è sempre Nord, e dopo Umeå, rinomato centro universitario, infiliamo una dietro l’altra le principali città della Svezia del Nord: Piteå, Skellefteå, Luleå. Sono città dall’architettura moderna, ariose, spaziosissime ma di non grande interesse. E’ molto più interessante il paesaggio perché è collinoso, movimentato, in ogni depressione del terreno luccica un lago o uno stagno, e la comparsa delle betulle rende le foreste molto meno cupe. A 100 metri sul livello del mare già il paesaggio ricorda quello delle nostre Alpi a 800-900 metri di quota! E’ il 10 luglio, piena estate quindi, ma nei giardini fioriscono ancora i lillà, e lungo i viali i tigli spandono ancora il loro profumo. E’ come tornare indietro al mese di maggio, di giugno, e il tempo si è fermato anche perché si vive in un giorno infinito in cui non viene mai buio. 

E’ luglio e appena adesso fioriscono i lillà!

Se già a Stoccolma, ormai rimasta 1400 km più a Sud, le giornate erano lunghissime (ma con il maltempo tutto era cupo in vari toni di grigio), ora qui nel punto più settentrionale del golfo di Botnia davvero il sole brilla nel cielo fino a mezzanotte, basso basso sull’orizzonte. Finalmente tramonta e sorge di nuovo verso le due. Del resto solo un centinaio di km ci separano dal Circolo Polare Artico!

L’ultimo campeggio svedese è a Kalix a 70 km dal confine finlandese.La città svedese di Haparanda, caratterizzata da enormi centri commerciali, è separata dalla sua gemella finlandese Tornio solo da un ponte sul fiume Tornijöki. 

Ed eccoci in Finlandia, TERVETULOA (benvenuti)! Nessuna grande differenza se non la comodità di avere l’euro e non dover più moltiplicare tutti i prezzi (espressi in SEK, corone svedesi) per zero nove. In compenso le scritte in finlandese sono abbastanza indecifrabili; è una lingua ricca di vocali e spesso sembra di sentir parlare italiano. Comunque, sia qui che in Svezia tutti parlano correntemente inglese (“Do you speak English?” “Of course”). 

Le tappe in Svezia: 

23 giugno 2025Jordbro-Stoccolma centroAkersbergaKm 70Hotel
24 giugnoÅkersbergaÖsterbybrukkm 110Camping (Bungalow)
25 giugnoÖsterbybrukFuruvikkm 83Camping
26 giugnoFuruvikLjusneKm 105Camping
27 giugnoLjusneHudiksvallKm 76Hotel
28 giugnoHudiksvallBergafjärdenKm 100Camping
29 giugnoBergafjärdenHärnösandskm 89Camping (Bungalow)
30 giugnoHärnösandsDockstakm 100Camping
1 luglioDockstaMosjöKm 85Camping (Bungalow)
2 luglioMosjöNordmalingkm 78Camping (Bungalow)
3 luglioNordmalingUmeåKm 66Hotel
4 luglioUmeåAnasetKm 98Camping (Bungalow)
5 luglioAnasetSkellefteakm 93Camping
6 luglioSkellefteåPiteåkm 98Camping
7 luglioPiteåOrarnakm 89Rifugio incustodito
8 luglioOrarnaKalixkm 92Camping

Le tappe in Finlandia:

9 luglioKalix (Svezia)Kemi (Finlandia)Km 96Appartamento
10 luglioKemiOulukm 100Camping
11 luglioOuluPattijokikm 96Camping
12 luglioPattijoki (Raahe)Himankakm 122Camping
13 luglioHimankaPörkenaskm 108Tenda presso Shelter
14 luglioPörkenasVaasakm 114Appartamento
15 luglioRiposo
km 0Appartamento
16 luglioVaasaKristinestadKm 120Camping
17 luglioKristinestadYttersandkm 117Camping
18 luglioYttersandPyhärantakm 106Camping
19 luglioPyhärantaTurkukm 91Hotel
20 luglioTurkuPojoKm 119Tenda sul lago
21 luglioPojoHelsinkikm 110Hotel
22 luglioTraghetto per Stoccolma

Cabina sul traghetto

In bicicletta lungo la costa finlandese: sole cocente e termometro a 30 gradi.

Beh, non è proprio vero che non è cambiato molto. E’ cambiato decisamente il tempo meteorologico: è il nove luglio e comincia a fare decisamente caldo, tanto da farci desiderare bibite fredde e gelati. Se in Svezia cercavamo assiduamente del caffè caldo, e senza molta fortuna, adesso qualunque supermercato ha una vasta scelta di bibite ghiacciate, caffè freddo e gelati. Tutta la nostra permanenza in Finlandia è caratterizzata da tempo splendido, cielo azzurro terso senza nemmeno una nuvola e sole (spesso) bruciante. 

Inoltre le piste ciclabili sono molto migliori che in Svezia e gli automobilisti ancora più attenti; il territorio è decisamente meno accidentato e si va via più veloci. 

Adesso che fa caldo è decisamente piacevole dormire in tenda, i campeggi sono spesso sul mare, che però è un po’ deludente: si tratta di una costa piatta con bassi fondali, spesso fangosi. Nonostante questo è sempre affascinante stare vicino al mare, soprattutto a tarda sera, quando la luce cala ma non viene mai notte! 

Passiamo alcune città alquanto prive di interesse come Kemi, Oulu e Vaasa. Qui, rendendoci conto di stare pedalando ininterrottamente da ormai tre settimane, decidiamo di fare un giorno di sosta anche per riordinare l’attrezzatura. Il centro di Vaasa purtroppo non presenta nulla di interessante, ci sono più di trenta gradi ed è noioso passeggiare nei centri commerciali dove c’è l’aria condizionata.

Nel centro di Vaasa i bambini si divertono un mondo su questa moderna “altalena” con mia grande invidia

Non resta che passare il tempo tra un bar e l’altro. Quasi quasi rimpiangiamo l’arietta della pedalata. Gli abitanti del luogo sono tutti in tenuta semi-balneare e anche le varie località sulla costa sono affollatissime, tanto che nel pur enorme campeggio di Kalajoki non c’è più posto nemmeno per una tenda. Non lo sapevamo che qui c’è un parco a tema simile a Gardaland, con il senno di poi lo avremmo evitato. 

Ormai scendiamo verso Sud dritti dritti come in Svezia eravamo andati verso Nord, tanto che in pochi giorni arriveremo a Helsinki, la nostra meta. Doppiata la città di Turku, il territorio diventa all’improvviso molto più collinoso, sembra di essere sulle montagne russe, le elevazioni non sono considerevoli (100 m al massimo, di solito 40-50) ma queste “onde” sono ripide e presentano alla fine una breve, ingannevole rampa che richiede impegno sui pedali. 

Dal punto di vista paesaggistico abbiamo trovato il percorso di EuroVelo 10 in Finlandia alquanto deludente. A prescindere dal fatto che si percorrono molte strade strette con discreto traffico, la campagna finlandese è ancora più monotona di quella svedese. Man mano che si procede verso sud il territorio si fa più agricolo, compaiono grandi fattorie nel mezzo di immensi campi di cereali, di patate o di colza. Solo i fiori gialli di quest’ultima in grandi distese movimentano un po’ il paesaggio.

Gialli campi di colza e casette rosse in Finlandia

Vogliamo invece spezzare una lancia per le piccole strade interne della Finlandia, quelle su cui ci siamo avventurati talvolta lasciando EuroVelo10. Qui la bellezza della natura è senza pari, la sensazione di isolamento è totale, e se si è disposti ad accettare saliscendi e strade non asfaltate (ma sempre ben tenute) l’esperienza finlandese diventa molto più gratificante.

Cerfoglio selvatico e lupini sul bordo della strada

Fiori sul bordo della strada

In bici, si sa, è inevitabile fare particolare attenzione a ciò che si trova sul bordo della strada, ed è bello – durante i lunghi tragitti in cui bisogna un po’ stringere i denti – essere accompagnati da una flora colorata e ricca di specie diverse. Questo si deve a un progetto, ben evidenziato in Svezia da graziosi cartellini con la scritta “Artic vegkänt”, che mira a preservare la biodiversità prendendosi cura dei bordi delle strade con misure di manutenzione che non impattino sulla ricchezza di specie. Per esempio la falciatura viene effettuata a fine stagione per garantire che i fiori abbiano avuto il tempo di produrre semi, oppure all’inizio della stagione per rimuovere l’erba che altrimenti rischia di soffocare le piante del prato. Naturalmente anche il bordo della strada in Scandinavia è molto spazioso, non dobbiamo pensare a qualche decina di centimetri o a un fossato, come sarebbe da noi, ma a una fascia di prato larga molti metri che si snoda lungo tutta la strada. I fiori che più ci hanno colpito sono le meravigliose spighe fiorite dei lupini, azzurre di solito, ma anche bianche e rosa. In Svezia i lupini ci hanno accompagnato lungo tutto il tragitto, un po’ meno in Finlandia dove prevaleva l’achillea bianca e rosa, accompagnata da azzurre campanule, gialli ranuncoli e rosso trifoglio. Non erano rare nemmeno grandi distese di cerfoglio dei prati oppure di margherite bianche e gialle.

Bianchi, rosa, azzurri in mezzo alle felci i fiori dei lupini. Quale legge della natura soprassiede alla diversità dei colori? Domande senza risposta sul bordo della strada

Paese che vai…birra che non trovi!

In Svezia e in Finlandia la vendita di vino e superalcolici è monopolio di stato e avviene solo in negozi speciali chiamati rispettivamente Sistembolaget e Alko. Lo si legge in tutte le guide prima di partire, ma poi ci si dimentica. Così capita di arrivare al primo campeggio svedese con un freddo cane, di ordinare un piatto di fish and chips al chioschetto pensando di mangiarselo al calduccio nel bungalow accompagnato da una birretta. Ma quando sei lì lì per portarti via il pacchetto, la barista allarmata ti dice che no, non si può assolutamente bere birra se non davanti al chiosco stesso! Ohibò, che strano, cerco di contrattare, ma la ragazza è irremovibile: dovrò acquistare della birra analcolica per poterla portare via. Il giorno dopo, al supermercato, scopriamo che in Svezia la birra acquistabile liberamente ha al massimo 3,5 gradi; se vuoi altro, devi andare al Sistembolaget!

Qui siamo in Svezia e la birra che si acquista nei supermercati ha al massimo 3,5 gradi

Tornio, primo supermercato finlandese, tervetuloa! Non credo ai miei occhi, qui si vende liberamente birra a 4 e anche a 5 gradi e mezzo (la migliore è Karhu, la birra dell’orso). Una lattina da mezzo costa cara, 3 Euro e 50, ma insomma, una al giorno ce la siamo meritata dopo 100 km. Senonché le giornate sono lunghe e i supermercati chiudono alle 23, così a Vaasa ci capita di arrivare alla cassa con due lattine che sono quasi le 21.30.

La cassiera del supermercato le toglie con fare brusco dal nastro, le mette da parte e ci parla sgarbatamente in finlandese. Che abbiamo fatto di male? Semplicemente dopo le 21 non è più consentito comprare alcolici. Passata rapidamente all’inglese, la cassiera ci dice: “E’ la nostra legge!” .

Viaggio a pedali 2022: il progetto

Dopo il successo del nostro viaggio del 2021 lungo il Danubio dalla sorgente alla foce (3200 km, vedi articoli più sotto) abbiamo pensato quest’anno a qualcosa di più lungo e impegnativo: attraversare l’Europa puntando a Nord, alla Norvegia, restando sulla costa atlantica, per arrivare fino alla città di Trondheim. Un bel po’ di km (3700) e soprattutto un bel po’ di dislivello da superare, data la natura montagnosa della Norvegia.

Come l’anno scorso, le nostre bici sono due cosiddette “gravel” (cioè adatte a tutti i terreni) a pedalata muscolare, una Cinelli Hobootleg e una Trek920.

La bicicletta di Dario con tutto il bagaglio: quest’anno, rispetto al 2021, sono state aggiunte le due borse sulla forcella anteriore

A me sembra ben carica la Cinelli Hoobotleg, ma in realtà il nostro bagaglio è contenuto

Viaggiamo come piace a noi, in perfetta autonomia, portando come al solito tutto il bagaglio sulla bici: tenda, sacchi a pelo, materassini autogonfiabili, fornelletto da campeggio e attrezzatura da cucina, oltre al vestiario essenziale. In tutto sono 15 kg circa di bagaglio a testa. Dormire in tenda e cucinare da soli ci consentirà la massima flessibilità nella scelta dei percorsi giornalieri (di solito tra gli 80 e i 120 km) e dei posti tappa, oltre a un considerevole risparmio nei paesi più costosi come la Danimarca e la Norvegia. Data fissata per la partenza: sabato 18 giugno 2022.

Parte 1 : Pedalando fino in Norvegia

3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/1

Da Premariacco a Bayreuth: Austria e Baviera

La Ciclovia Alpe Adria

Al mattino del 18 giugno 2022, pronti per la partenza

Anche se la conosciamo benissimo, la prima tappa lungo la Ciclovia Alpe Adria resta in assoluto una delle più belle del viaggio. Raggiungiamo questo percorso a Gemona in una giornata di tempo stupendo e ci godiamo il comodo percorso, le nostre splendide montagne e le fresche gallerie dell’ex ferrovia.

Frescura assicurata nelle tante e lunghe gallerie dell’ex ferrovia

Unico neo: non si capisce perché manchi ancora la breve tratta Carnia-Moggio, costringendo i ciclisti a percorrere la trafficata Pontebbana. Leggi tutto “Parte 1 : Pedalando fino in Norvegia”

Parte 3: Pedalando fino in Norvegia

3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/3

La costa danese e norvegese fino a Stavanger

La costa occidentale danese e il primo tratto in Norvegia fino a Stavanger

Danimarca ventosa

11 luglio 2022: siamo adesso sull’itinerario chiamato “Vestkystruten”, che percorre per 560 km tutta la costa Ovest della Danimarca. Il tempo è stupendo e le nuvole corrono veloci in un cielo sconfinato, anche perché dal mare tira instancabile un fortissimo vento da nord-ovest che non smette mai un momento.

Questo cordone di dune costiere divide il mare dalle lagune interne per chilometri e chilometri

Leggi tutto “Parte 3: Pedalando fino in Norvegia”

Parte 4: Pedalando fino in Norvegia

3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/4

Da Stavanger a Kristiansund

Da Stavanger a Kristiansund

Meta intermedia: Bergen

Dedichiamo la mattinata del 21 luglio a girovagare per Stavanger, nel cui porto è ormeggiata una gigantesca nave da crociera che con i suoi nove piani incombe su tutte le casette del centro storico intorno al porto.

La Celebrity Silhouette non si può proprio dire che abbia una silhouette da libellula…

Con i suoi nove piani incombe con la sua mole su tutto il vecchio quartiere del porto con le sue piccole casette bianche…

Le case del quartiere vecchio di Stavanger sono rallegrate da una vera profusione di fiori da far invidia anche a noi mediterranei

Da adesso in poi dovremo prendere numerosi traghetti da isola a isola, non potendo ovviamente percorrere in bici i tunnel sottomarini che portano ai fiordi a Nord di Stavanger. Leggi tutto “Parte 4: Pedalando fino in Norvegia”

Parte 5: pedalando fino in Norvegia

3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/5

Arrivo a Trondheim e complicato ritorno a casa

Un pezzettino ancora in andata e il lungo ritorno

 Bagnati alla meta

2 agosto: A Trondheim mancano solo 150 km, ma è evidente che non ce la faremo mai ad arrivarci in un giorno solo, e così decidiamo di pedalare oggi quanto più possibile, fermandoci alla sera anche dove capita, in mancanza di un campeggio comodo.

L’ultima salita norvegese, solo da quassù si capisce bene che questo non è un lago ma un fiordo che si insinua tra le montagne per chilometri e chilometri

Il tempo è ancora splendido, ma sappiamo che presto si guasterà e inoltre Trondheim è famosa per essere una località piovosissima. Leggi tutto “Parte 5: pedalando fino in Norvegia”

Il nostro viaggio anche in tedesco!

È un grande onore vedere un proprio viaggio pubblicato sulla prestigiosa rivista tedesca “Panorama”, organo ufficiale del Deutscher Alpenverein, il Club Alpino Tedesco: è il nostro viaggio in bici del 2021 dalla Foresta Nera al Mar Nero! Naturalmente in tedesco…

Eccolo qua!

 

Tutto il Danubio in bicicletta 2021- introduzione

Dalla Foresta Nera al Mar Nero:
Km totali percorsi: 3200
Giorni di pedalata: 35
Giorni di viaggio: 44
Lunghezza tappe: da 80 a 120 km
Otto paesi attraversati: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria e Romania

Se prima della pandemia ci avessero proposto di fare 3000 km in bicicletta, non lo avrei semplicemente preso in considerazione…ma durante i vari lockdown andare in bici era l’unico sport consentito (o quasi) e l’allenamento è venuto così, quasi da sé. Poi ci abbiamo preso gusto e abbiamo cominciato a sognare e a progettare. Un viaggio classico, un percorso europeo (l’Euro Velo 6): 3200 km lungo il grande fiume che dalla Foresta Nera al Mar Nero attraversa otto stati (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria e Romania). Allenati e vaccinati (nel vero senso della parola), siamo pronti per partire il 15 giugno 2021.

Bici e attrezzatura

I nostri “animali a pedali” sono due bici cosiddette “gravel” (cioè adatte a tutti i terreni) a pedalata muscolare, una Cinelli Hobootleg e una Trek920.

La bici Trek pronta per la partenzaUsiamo borse posteriori e borsa da manubrio Ortlieb. Abbiamo circa 15 kg di bagaglio a testa, fra cui una vecchia e vissuta tenda a igloo Ferrino; sacchi a pelo; materassini autogonfiabili; fornelletto da campeggio e attrezzatura da cucina. Vestiario: il meno possibile.

La mia Cinelli Hobootleg pronta per partire!

 

 

PARTE 1: Germania, paradiso dei ciclisti

 

L’intero percorso dalla sorgente nella Foresta Nera alla foce nel Mar Nero. Ho evidenziato in rosso quanto descritto in questo articolo

Come raggiungere la sorgente del Danubio

Il viaggio in treno per raggiungere Donaueschingen, cittadina tedesca della Foresta Nera dove si trova la “sorgente ufficiale” del Danubio, è piuttosto complicato: ci vuole un primo treno per Villach, una coincidenza per Monaco di Baviera o meglio ancora per Ulm e da qui un paio di ore di viaggio ancora con un treno locale fino alla meta.

Una sorgente controversa

La sorgente “ufficiale” del Danubio

Nel grande parco dei principi Fürstenberg a Donaueschingen vi è una sorgente incorniciata da un’elegante ringhiera in ferro battuto. La sorveglia una statua che raffigura la madre Baar (il territorio circostante) che indica la via da seguire a una graziosa fanciulla: il Danubio (in tedesco “die Donau” è femminile). Leggi tutto “PARTE 1: Germania, paradiso dei ciclisti”

PARTE 2:  Tappe asburgiche

 

Il nostro itinerario in Austria e Ungheria

400 km in Austria

Ultima città tedesca è Passau, situata alla confluenza di tre fiumi su una sottile lingua di terra che come la prua di una nave fende l’acqua che la circonda: a sud quella verde chiaro dell’Inn e a nord quella marrone del Danubio e dell’Ilz, che non si mescolano subito.

Passau alla confluenza dei tre fiumi

In Austria ci attendono 400 km di ciclovia. Il tratto iniziale è uno dei più famosi, in quanto percorre la doppia ansa del Danubio chiamata Schlögener Schlinge, dove i ciclisti possono traghettare più volte con piccoli traghetti solo per loro. Leggi tutto “PARTE 2:  Tappe asburgiche”

PARTE 3: Viaggiando in Croazia e in Serbia

Il tratto in Croazia e in Serbia

138 km in Croazia

Passiamo il confine ungherese-croato senza problemi. In Croazia il percorso è segnalato con cartellini blu come “Ruta Dunav” e il simbolo della bici (sotto c’è scritto: “Amazonas of Europe”..mica male!).

Ingresso in Croazia

La prima notte alloggiamo a Bilje in una pensioncina che si chiama “Crvendac”, cioè “pettirosso”: la signora Marija detta Mary ci racconta che faceva parte di una cooperativa di servizi turistici creata da donne del posto dopo la guerra, ma che ora purtroppo non esiste più. Leggi tutto “PARTE 3: Viaggiando in Croazia e in Serbia”

Parte 5: Attraverso il Delta del Danubio

Mappa del Delta del Danubio

“Se non sai come arrivare al mare, dovresti prenderti un fiume come guida” (proverbio cinese letto a Krems)

Arrivati a Tulcea, il nostro viaggio a pedali è finito, ma una nuova parte comincia, dove come in un film di Wim Wenders utilizziamo tutti i mezzi di trasporto possibili. Infatti dobbiamo innanzitutto arrivare sul Mar Nero – cosa che si può fare solo per via d’acqua – e poi organizzare il ritorno a casa! Leggi tutto “Parte 5: Attraverso il Delta del Danubio”

Il periplo di Premariacco!

Giretto di Premariacco in tempo di “zona arancione”: senza mai uscire dai confini del nostro comune abbiamo percorso quasi 50 km toccando zone di interesse naturalistico (la campagna tra Moimacco e Orzano, le sponde del Malina, le colline di Buttrio) e paesaggistico-artistico come la Rocca Bernarda, per poi chiudere il giro passando il Natisone sulla passerella di Firmano e i due borghi storici di Premariacco city (borgo Sacco e Borgo Viola). 

La mappa del nostro periplo

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